A seguito delle numerose evidenze emerse in merito alle potenzialità e al profilo di sicurezza del Cannabidiolo (CBD), nel 2018 è stato escluso il CBD dalla lista delle sostanze proibite e dopanti per gli atleti professionisti; attraverso il decreto dell’11 giugno 2019.
L’esclusione del CBD dalla lista delle sostanze proibite e dopanti ha dato agli atleti e a chi pratica sport più in generale, la possibilità di poter beneficiare delle proprietà di questo cannabinoide. Si ritiene infatti che il CBD abbia proprietà favorevoli per il contesto sportivo, infatti le caratteristiche della molecola del principio risulterebbero particolarmente utili agli atleti.
Il CBD funge da analgesico ed infiammatorio, è in grado di diminuire e regolare l’attività di diversi marker dell’infiammazione tra cui le citochine, le prostaglandine E2 (PGE2), l’attività delle cicloossigenasi, l’ossido nitrico, la produzione di radicali liberi derivati dall’ossigeno ed è in grado di ridurre la formazione dell’edema.
Il CBD induce anche promettenti effetti analgesici, andando a regolare la produzione di agenti pro infiammatori e interagendo con recettori coinvolti nella percezione del dolore.
Il principio attivo funziona anche come ansiolitico poiché agisce sul rilascio dei neurotrasmettitori a livello del SNC, modulando di conseguenza l’attivazione dei neuroni. Attraverso questo meccanismo il CBD è in grado di apportare un effetto calmante e sedativo che permette di affrontare le situazioni con maggiore lucidità. Questa attività può risultare utile durante l’allenamento, prima delle competizioni o nei periodi di forte stress fisico, nei quali il corpo viene sottoposto a stimoli e carichi intensi
Inoltre, è stato osservato che il CBD è in grado di favorire il processo di estinzione delle paure. Ciò significa che agisce sulla capacità del soggetto di rimuovere eventi sfavorevoli: proprietà di assoluta utilità per gli atleti soggetti a disturbo post-traumatico da stress (PTSD), che può insorgere dopo lesioni muscolo-scheletriche o commozioni cerebrali legate a traumi sportivi.
La sostanza ha la capacità di fungere da neuroprotettore, in quanto è in grado e di interrompere il flusso di sostanze chimiche, ad esempio durante una commozione cerebrale, proteggendo così le nostre cellule cerebrali; e di favorire il recupero degli infortuni modulando il rilascio di citochine antinfiammatorie favorendo così una più rapida ripresa dell’attività fisica da parte dell’atleta.
Infine, l’effetto miorilassante del CBD a livello dei distretti muscolari può favorire l’atleta sia durante lo svolgimento di una performance, sia nella gestione dell’allenamento quotidiano, evitando sovraccarichi di tensione muscolare che possono sfociare in infortuni anche di grave entità.
Esistono prodotti innovativi come CBD + Creatina e CBD + Proteine che assistono l’allenamento in ogni sua fase, dall’aiuto per sostenere gli sforzi fino al recupero muscolare.
E’ di fondamentale importanza precisare come, ad oggi, non siano ancora stati condotti studi comparativi con le terapie tradizionali, volti a rapportarne i benefici e gli eventuali effetti collaterali.
Inoltre bisogna essere vigili ai prodotti che gli atleti assumono: questo perché non tutti i prodotti a base di CBD sono privi di tracce di THC (sostanza ancora inclusa nella lista delle sostanze vietate). Perciò la raccomandazione attuale è dunque quella di accertarsi di assumere preparati puri come quelli che trovate su JoinToYou.