In vista delle elezioni del 25 Settembre, come ad ogni elezione, tornano le promesse (mai mantenute) sulla cannabis e la sua regolamentazione.
Siamo qui per approfondire questo aspetto nei programmi elettorali, comunque possiamo dire che in generale non c’è stato gran coraggio da parte degli antiproibizionisti, o supposti tali.
Il programma della lista elettorale del Partito Democratico, ossia “Italia democratica e progessista”, propone due interventi nell’ambito delle politiche di contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata.
Nel programma di legge si afferma che è arrivato il momento di legalizzare l’autoproduzione di cannabis per uso personale e la riuscita di garantire la cannabis terapeutica a coloro che ne hanno bisogno.
Inoltre esso propone di rafforzare le iniziative di prevenzione e informazione nelle scuole e nell’informazione pubblica per accrescere la consapevolezza riguardante ogni forma di abuso e dipendenza.
La proposta del PD è quella di legalizzare solo la coltivazione della cannabis, non della droga in generale e solo riguardante l’uso personale, non per lo spaccio. Della stessa idea anche il Movimento 5 Stelle di Conte.
Dobbiamo precisare come entrambi hanno più volte avuto l’occasione di cambiare le cose senza mai aver avuto il reale coraggio di mettere in pratica determinate politiche.
Similmente vale per il programma presentato dall’alleanza Europa verde e Sinistra Italiana, che alle elezioni sarà in coalizione con il PD.
Il testo propone la legalizzazione della coltivazione di cannabis per uso personale per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno e una sferzata reale agli interessi della criminalità organizzata.
La proposta più coraggiosa per noi rimane quella di +Europa, che propone una legalizzazione su stile USA / Canada, quindi piena legalizzazione, regolamentazione della vendita, dell’uso e del consumo.
Quello a cui ogni stato liberale dovrebbe aspirare nel 2022.
Al contrario Matteo Salvini pensa che nel programma della sinistra e del PD ci sia la possibilità di coltivare la droga in casa, di consumarla e di spacciarla senza conseguenze e sanzioni; mentre questi ultimi mirano a legalizzare la cannabis solo per scopo personale e non per venderla ad altrui. Inoltre si propongono di cambiare norme per ridurre le carcerazioni legate allo spaccio di stupefacenti, modificando il Testo unico legato allo spaccio di sostanze, ossia il decreto del presidente della Repubblica n. 309 del 9 Ottobre 1990, in quanto vorrebbero ridurre il numero di persone che finiscono in carcere per reati legati agli stupefacenti.
Attenzione: questo non significa necessariamente proporre la legalizzazione dello spaccio, ma introdurre misure alternative alla detenzione carceraria.