Illegale ma sempre più popolare: Ecco cosa sono i Cannawine
Il binomio vino e marijuana, che ha avuto un momento di gloria negli anni ’70, sta vivendo una rinascita negli Stati Uniti. Con la legalizzazione della cannabis terapeutica e ricreativa in gran parte del paese, si sta assistendo a una proliferazione di prodotti a base di marijuana, inclusi i cosiddetti Cannawine. Questa nuova tipologia di vino, se così possiamo chiamarla, è sempre più popolare in California e altre regioni produttrici lungo la costa occidentale. Ma qual è la storia dietro i Cannawine e perché sono ancora illegali?
Il processo di creazione dei Cannawine: un connubio tra vino e cannabis
Il Cannawine è una bevanda alcolica che contiene marijuana come ingrediente aggiuntivo durante la fermentazione. Durante questo processo, vengono sprigionati i componenti attivi della cannabis insieme ai sapori e agli aromi, creando un prodotto che ha effetti stupefacenti oltre all’effetto alcolico. Esistono diverse varianti del metodo di produzione dei Cannawine. In alcuni casi, la cannabis viene aggiunta al succo d’uva durante la fermentazione, mentre in altri casi viene infusa nel succo prima che la fermentazione inizi o viene lasciata invecchiare insieme al vino dopo la fermentazione.
Le origini dei Cannawine e il dilemma della legalità
Le origini moderne dei Cannawine possono essere rintracciate negli anni ’70, quando alcuni produttori di vino in California decisero di sperimentare la fusione tra vino e cannabis. Da allora, la produzione di Cannawine è diventata sempre più popolare, attirando l’interesse di celebrità e consumatori interessati a questa nuova bevanda. Tuttavia, nonostante la legalizzazione della cannabis in molti stati americani, i Cannawine rimangono illegali a livello federale a causa delle leggi che proibiscono la vendita di prodotti che combinano cannabis e alcol. Ciò significa che le aziende autorizzate a vendere alcol non possono vendere Cannawine e viceversa. Nonostante queste restrizioni, alcuni vignaioli continuano a produrre Cannawine per uso personale e per condividerlo con amici e colleghi.
I vini infusi con cannabis consentiti: Tinture a base di THC e CBD
Esiste un’altra categoria di vini a base di cannabis che è diffusa in 38 stati dove è consentito l’uso terapeutico della sostanza. Questi vini sono dealcolizzati e vengono infusi con una combinazione di THC e CBD. Sono etichettati come “tinture” e fanno parte di una pratica antica di miscelazione di erbe medicinali con il vino per scopi curativi. Negli ultimi anni, questa pratica è stata perfezionata grazie alla nanoemulsione di cannabis, che permette di mescolare la cannabis con i liquidi in modo più solubile.
L’Italia e la cannabis: Un’opportunità mancata per il settore vinicolo
Mentre negli Stati Uniti il fenomeno del Cannawine sta guadagnando sempre più popolarità, in Italia stiamo perdendo un’opportunità preziosa. Nonostante il nostro paese sia rinomato per i suoi vini di alta qualità, la cannabis rimane illegalizzata e non viene sfruttata nel settore vinicolo. Questa scelta ci priva di una possibile nuova filiera produttiva che potrebbe portare considerevoli ricavi economici.
Con la nostra tradizione vinicola consolidata e l’expertise nel settore, potremmo facilmente combinare l’arte della produzione di vini con l’aggiunta controllata di cannabis. Questa sinergia potrebbe dare vita a una gamma di prodotti innovativi, creando un nuovo segmento di mercato e attirando l’interesse di consumatori nazionali e internazionali.
L’approvazione di leggi che legalizzino l’uso terapeutico e ricreativo della cannabis potrebbe aprire la strada a un’opportunità di crescita per il settore vinicolo italiano. Non solo avremmo la possibilità di produrre Cannawine di alta qualità, ma potremmo anche sviluppare vini dealcolizzati infusi con cannabis, simili alle tinture diffuse negli Stati Uniti. Queste nuove creazioni potrebbero ampliare l’offerta dei nostri prodotti vinicoli e portare benefici economici significativi.
In conclusione, è un peccato che l’Italia non sfrutti appieno il potenziale della cannabis nel settore vinicolo. Altri paesi stanno già cogliendo questa opportunità, mentre noi restiamo indietro. Sarebbe il momento di rivalutare la nostra posizione sulla legalizzazione della cannabis e considerare i vantaggi che questa potrebbe portare alla nostra industria vinicola, creando una nuova fonte di guadagno e consolidando la nostra posizione nel mercato globale dei vini.