27/06/2023

Meloni contestata alla “Giornata contro le Droghe”


Il governo Meloni sfrutta la ‘Giornata internazionale contro l’abuso di droga e il traffico illecito’ per promuovere la sua battaglia contro la legalizzazione della cannabis. In un evento intitolato ‘Giornata contro le droghe’, due esponenti del proibizionismo americano, Kevin Sabet e Luke Nisforatos, sono stati invitati a parlare. Nessun esponente pro legalizzazione invece è stato invitato, non sia mai che le bugie proibizioniste vengano a galla davanti alla stampa nazionale ed internazionale.Inoltre il titolo dell’evento scelto dal governo dimostra di non aver assolutamente centrato il punto del senso di questa giornata che appunto dovrebbe essere contro il traffico illecito, non contro un’ eventuale legalizzazione.

I due relatori invitati da Meloni, Kevin Sabet e Luke Nisforatos utilizzano principalmente argomenti economici per opporsi alla legalizzazione, sostenendo che potrebbe portare a una nuova forma di “Big Tobacco”.
Nel nostro paese esiste già una “Big Marijuana” e si chiama Mafia.
“In Italia ci sono oltre 6 milioni di consumatori, che oggi si riforniscono dalla Mafia, la quale guadagna il 40% del traffico illecito di stupefacenti solo dalla cannabis. Una bella fetta. Questo significa che la Mafia ha il potere di riciclare quel denaro nel mercato legale, di fare concorrenza sleale, di far fallire le attività commerciali che rispettano la legge” riferisce Antonella Soldo di Meglio Legale.

Durante il convegno l’onorevole Riccardo Magi (+Europa) e la coordinatrice di Meglio Legale Antonella Soldo si sono alzati chiedendo a gran voce la legalizzazione della cannabis mostrando un cartello che recitava la scritta “Cannabis: se non ci pensa lo Stato ci pensa la Mafia”.Infine Antonella Soldo ha consegnato alla Meloni un documento pieno di ricerche e dati che smentiscono le fake news proibizioniste del governo e dei due relatori.E’ assurdo come nessuno in quella sala si sia chiesto come mai sempre più stati USA legalizzano la Cannabis, mentre noi in Italia invitiamo due dei pochissimi esponenti proibizionisti, senza nessun contraddittorio.