06/07/2022

Arriva il sì Commissione Giustizia alla Camera per la coltivazione di Cannabis ad uso personale


Arriva il primo sì della Commissione Giustizia alla Camera in ordine alla possibilità di coltivazione domestica, per uso personale, di un numero massimo 4 piante, con conseguente depenalizzazione della coltivazione. Il testo, all’esame dell’Assemblea, si compone di 8 articoli (testo in calce) ed è diretto ad affermare la liceità della coltivazione e della detenzione ad uso personale di non oltre 4 piante femmine di cannabis, che non potrà più essere considerato nemmeno come illecito amministrativo.

Oltre a consentire la coltivazione di un massimo di 4 piante, il provvedimento modifica la disciplina sanzionatoria penale della produzione e del traffico di cannabis e dell’associazione finalizzata al traffico di stupefacentiintroduce una disciplina autonoma della produzione, acquisto e cessione illeciti di lieve entità di sostanze stupefacenti, portando la pena detentiva minima per lo spaccio da 6 a 2 mesi e dimezzando quella massima da 4 a 2 anni e individua una serie di indici dell’uso personale di cannabis che consente l’applicazione di sanzioni amministrative in luogo di quelle penali.

Secondo il parere di Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale, “Questa giornata punta a confrontarsi, dibattere, divertirsi. Ma soprattutto fare pressione sulle istituzioni. Il 24 giugno arriverà dopo molto tempo in Aula il testo sulla coltivazione domestica di cannabis. È il momento che le istituzioni traducano quella che è una popolare richiesta di buon senso”.

E aggiunge: “Si tratta di recepire quello che le Sezioni Unite della Cassazione hanno detto da tempo è cioè che coltivare cannabis per il proprio uso personale non può essere equiparato ad un reato. Per non far passare in sordina questo importante appuntamento, che aprirebbe degli scenari futuri interessanti per una nuova proposta referendaria abbiamo chiamato a raccolta tutte le realtà che hanno promosso il referendum per una giornata di approfondimento, confronti, dibattiti, ma anche di divertimento, con oltre 80 ospiti e l’obiettivo di richiamare il Parlamento alle proprie responsabilità”.

“Bene, sono soddisfatto del lavoro e del dialogo intercorso tra i gruppi che ha portato al via libera alla pdl che depenalizza la coltivazione domestica di 4 piantine di cannabis: un modo per sostenere chi ne fa un uso terapeutico e per togliere terreno allo spaccio”, è quanto afferma Mario Perantoni, presidente della Commissione Giustizia alla Camera, deputato M5S e relatore del provvedimento, il quale continua: “Tra le novità che rafforzano l’impianto del progetto iniziale segnalo: le pene detentive per lo spaccio di lieve entità di cannabis scendono dagli attuali 4 anni a 2 anni e due mesi; il consolidamento di un principio contenuto nel testo base, cioè che non potrà mai essere considerato fatto di lieve entità la cessione di sostanze stupefacenti a minori da parte di persone di maggiore età, l’istituzione di una giornata nazionale sui danni derivanti dall’alcolismo, dal tabagismo, dall’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da tenere ogni inizio di anno scolastico negli istituti di primo e secondo grado”.

Diverso è il parere della Lega. Secondo Rodolfo Paolini “il limite di 4 piante fissate dal legislatore non può non tenere conto del fatto che ci sono piante geneticamente modificate. Noi come Lega chiediamo che venga sancito il divieto assoluto di cannabis geneticamente modificata. Noi vogliamo impedire la legalizzazione camuffata. Chi ha bisogno della cannabis per motivi sanitari la trova”.

Affinché la coltivazione personale di cannabis, oltre il limite di 4 piantine, possa rientrare nell’illecito amministrativo, occorreranno alcune caratteristiche, ovvero che vi sia una minima dimensione, una rudimentalità delle tecniche utilizzate, uno scarso numero di piantine anche se superiore a 4, e l’assenza di indici di inserimento nel mercato degli stupefacenti.

In definitiva, per effetto della proposta di legge in oggetto, salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previsti dalla legge che, per i mezzi, la modalità o le circostanze dell’azione, ovvero per la quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e una multa fino a 10.000 euro, quando la detenzione e il traffico riguardino droghe pesanti ed una reclusione da 2 mesi a 2 anni e una multa fino a 2.000 euro qualora la detenzione e il traffico riguardino droghe leggere.