La Cannabis Light è una forma di cannabis a basso contenuto di THC (tetraidrocannabinolo), il principio attivo psicoattivo della pianta. In Italia, la vendita di questa forma di cannabis è lecito e il mercato legale della cannabis light è in espansione, con circa mille negozi fisici e online e un fatturato annuale di 150 milioni di euro.
Tuttavia, la cannabis rimane anche il principale stupefacente sequestrato nel paese, rappresentando oltre il 67% del totale delle sostanze stupefacenti sequestrate lo scorso anno. Si stima che in Italia ci siano circa 6 milioni di consumatori di cannabis, il cui consumo rappresenta il 39% del mercato delle sostanze stupefacenti, che genera un fatturato di circa 16,2 miliardi di euro all’anno.
La legalizzazione della cannabis potrebbe portare entrate fino a 7 miliardi di euro all’anno per lo Stato italiano e creare 35 mila nuovi posti di lavoro, secondo uno studio dell’Università La Sapienza di Roma.
Tuttavia, la cannabis terapeutica è stata legalizzata in Italia solo da 15 anni e molti pazienti incontrano difficoltà nella prescrizione e nell’acquisto di questo tipo di terapia, con alcune regioni che ancora non hanno un decreto regionale per recepirne le direttive. Si stima che in Italia ci siano circa 20 mila pazienti che fanno uso di cannabis terapeutica, anche se la quantità distribuita dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze nel 2020 è stata di soli 277 kg, a fronte di un fabbisogno stimato di 2.900 kg all’anno.
Insomma, viviamo in una situazione complessa, in cui se da un lato sono stati fatti passi avanti, dall’altro questi piccoli passi in avanti non reggono il paragone con quanto accade oltreoceano e nel resto d’Europa: ormai sempre più stati USA legalizzano il consumo ricreativo di cannabis, in alcuni stati ormai si è arrivati a liberalizzare anche l’utilizzo di funghi magici.
Mentre in Europa la Germania ha già approvato la legalizzazione che entrerà in vigore nel 2024.
