18/11/2021

Referendum Cannabis Italia: aggiornamenti


Per chi non sapesse di cosa si tratta, può documentarsi nel precedente articolo.

 

La questione dell’ormai noto Referendum sulla legalizzazione della Cannabis era rimasta in sospeso con un rinvio, di un mese, della fatidica data di scadenza per la raccolta firme.

 In particolare, il comitato organizzatore aveva lamentato una chiara volontà di ostacolare il progetto da parte di svariate municipalità italiane, le quali non avevano depositato per tempo i documenti necessari ad attestare il numero ufficiale delle firme raccolte. In tal modo non si sarebbe raggiunto il limite stimato di 500 mila firme e il tortuoso cammino verso il progresso in ambito Cannabis avrebbe visto sempre più lontana la sua realizzazione.

Cos’è accaduto poi?

Anzitutto, ovviamente, numerosissime manifestazioni e cortei di protesta, hanno seguito la vicenda, con cartelli e slogan in molte piazze d’Italia che recitavano frasi pro-referendum come:  ‘Meglio legale che criminale’, ‘Coltiviamo libertà”, ‘Accendiamo il referendum’, ‘Libera dalle mafie’

Poi, alla data del 28 Ottobre, esattamente un mese dopo il rinvio del Referendum, sono attestate 630 mila firme: è stato ampiamente superato, di nuovo, il numero minimo di firme richieste!
Ma, possiamo affermare senza peli sulla lingua che anche stavolta il nemico non è rimasto con le mani in mano a guardare:

svariate testate giornalistiche, infatti, riportano il tentativo di sabotaggio del Referendum, attuato da Lega e Fratelli d’Italia e fortunatamente scampato. Stando a ciò che riferiscono le fonti, infatti, i due partiti avrebbero presentato, nel corso della settimana, un fascicolo con cui veniva richiesta l’interruzione dell’iter del Referendum.

L’emendamento in questione è motivato da una dichiarazione portata avanti dal capogruppo della Lega in commissione, Igor Iezzi:

«Truffa che meschinamente parla di cannabis quando in realtà si occupa per la maggior parte di droghe pesanti. Se alcuni partiti della maggioranza vogliono legalizzare la cocaina lo dicano chiaramente». Iezzi ha inoltre assicurato che la Lega ripresenterà l’emendamento bocciato anche durante la discussione alla Camera e che si batterà ripetutamente contro questa causa.

Accuse di tentativo di legalizzare le droghe pesanti: queste sono le nuove armi con cui si tenta di sabotare il Referendum.

Facciamo chiarezza: chi non è d’accordo con la proposta del Referendum si appella al punto sulla depenalizzazione della coltivazione di piante, in particolare, al fatto che, insieme alla Cannabis, verrebbero coinvolte anche la produzione della coca e dell’oppio. La coltivazione di queste piante non sarebbe più reato.

Il comitato promotore del Referendum ha spiegato che “la richiesta di depenalizzare non solo la coltivazione di piante con Thc, ma tra gli altri anche di oppio e coca, recepirebbe quanto deciso in una sentenza del 19 dicembre 2019 delle sezioni unite della Corte di Cassazione; all’epoca la Corte aveva stabilito che vadano escluse dal reato di coltivazione di stupefacenti le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica che appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”.

Bisogna dunque precisare: la depenalizzazione riguarda la coltivazione e non si applica alla produzione/commercio delle cosiddette droghe pesanti. Allo stesso modo il progetto di legge mantiene inalterate le sanzioni per chi guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, mentre viene richiesto un alleggerimento della pena per chi detiene Cannabis.

Infine, restiamo in attesa di nuovi aggiornamenti su questa spinosa situazione che, come ci aspettavamo, si infittisce di peripezie e richiede, ancora una volta, l’impegno, l’informazione e il supporto dei cittadini tutti.