13/01/2022

Cannabis Light Illegale? No! Smontiamo la fake news del giorno.


Questa mattina doccia fredda per il settore CBD, decine di articoli che riportano titoli (assolutamente clickbait) “CANNABIS LIGHT ILLEGALE” e così via, ma è davvero così?!

Il decreto che inserisce la canapa tra le piante officinali è stato approvato scatenando le reazioni del settore. Ieri diverse associazioni (Canapa Sativa Italia, Resilienza Italia Onlus, Sardinia Cannabis, LaCanapaCiUnisce, e Sativa Molise) avevano pubblicato un comunicato sottolineando che “Nel caos normativo e in un quadro già caratterizzato da interpretazioni non omogenee nelle varie procure, il rischio è che venga azzerata la coltivazione e prima trasformazione per tutti gli altri usi e indotti non farmaceutici”.

Il riferimento è al contestato punto 4 dell’articolo 1 del decreto, che recita: “La coltura della Cannabis sativa L. delle varietà ammesse per la produzione di semi e derivati dei semi è condotta ai sensi della legge 2 dicembre 2016, n. 242, recante disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. La coltivazione delle piante di Cannabis ai fini della produzione di foglie e infiorescenze o di sostanze attive a uso medicinale è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, che ne vieta la coltivazione senza la prescritta autorizzazione da parte del Ministero della salute”.

 

L’avvocato Lorenzo Simonetti: “Non cambia nulla rispetto al passato”

La parola all’Avv. Simonetti, uno dei massimi esperti nel nostro paese per quanto riguarda cannabis, cannabis light e stupefacenti sotto il punto di vista legislativo
“Per quanto mi riguarda è un’interpretazione dell’articolo 4 comma 1 del nuovo decreto ministeriale, laddove si parla dell’inserimento tra le piante officinali della canapa sativa. In particolare della canapa sativa sono stati inseriti in via limitata i semi e i derivati dei semi. Poi prosegue la norma ministeriale dicendo che le foglie, le infiorescenze o le sostanze attive medicinali della canapa fanno parte del dpr 309/90. Non voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, è più semplicemente che non cambia nulla rispetto al passato. E’ chiaro che c’è stato un accordo tra i vari tavoli del Ministero, in cui ovviamente la voce più importante maggiore è stata quella del Ministero della Salute, che non ha voluto chiaramente inserire le foglie e le infiorescenze di canapa sativa nella lista delle piante officinali. Inoltre dobbiamo tenere bene a mente che il decreto ministeriale è una fonte di rango secondario rispetto alla legge e dunque non avrebbe comunque modo di poter incidere sulla struttura e l’impalcatura della 242 del 2016 e della giurisprudenza che ne è conseguita anche e soprattutto in ordine al valore dell’efficacia drogante. Occorre comunicare bene quello che sta accadendo perché ricordiamoci che la cattiva informazione può scatenare interpretazioni errate anche parte delle forze dell’ordine”.