27/04/2022

Psichedelici: droghe pericolose o risorsa preziosa per il benessere mentale?


Psichedelici:  droghe pericolose o risorsa preziosa per il benessere mentale?

Il filosofo Aldous Huxley affermava senza timori, in “The Doors of Perception”, che l’uso della mescalina è un’esperienza “di valore inestimabile per chiunque”. Dalla psicoterapia e altri usi medici alle applicazioni più generali per il benessere mentale, la ricerca su larga scala sui potenziali benefici delle sostanze psichedeliche è attesa da tempo.

La Convenzione delle Nazioni Unite del 1971 sulle sostanze psicotrope ha classificato molti psichedelici come droghe non accettabili per uso medico perché rappresentano un grave rischio per la salute. Ora queste sostanze sono riemerse nel dibattito pubblico.

Possibile in Europa creare le condizioni propedeutiche all’utilizzo del potenziale degli psichedelici, minimizzando i rischi associati al loro uso e abuso?

Possiamo provare a immaginare 4 prospettive in cui i benefici sociali delle sostanze psichedeliche potrebbero realizzarsi.

 

  1. L'”immaginario” della biomedicalizzazione: rendere gli psichedelici legalmente accessibili attraverso sistemi regolati dal governo per uso medico.
  2. L'”immaginario” della depenalizzazione: una società in cui la coltivazione, l’uso e la condivisione di psichedelici naturali e, in una certa misura, sintetici non sono più attivamente perseguiti dalla legge.
  3. L'”immaginario” della legalizzazione: uso individuale o di gruppo in contesti autorizzati e regolati, al di fuori del sistema biomedico.
  4. Infine, l'”immaginario” sacramentale, per cui certe sostanze psichedeliche a base di erbe o funghi sono oggetti di culto, tutelati dalle leggi sul libero esercizio della religione sotto la protezione della legislazione statunitense pertinente. Negli anni ’60, ad esempio, un regolamento che proteggeva l’uso del peyote come sacramento da parte della Chiesa degli Indiani d’America è stato adottato negli anni ’60, e successivamente rafforzato da ulteriori esenzioni.

Vi sono attestati innumerevoli programmi di ricerca per la terapia assistita da psichedelici su pazienti con gravi malattie.

“La psicoterapia assistita da psichedelici è una grande opportunità per trattare varie forme di disagio psicologico nella salute pubblica, dal disturbo da stress post-traumatico all’ansia, alla depressione e alla dipendenza”, spiega la ricercatriceClaudia Schwarz-Plaschg dell’Università di Vienna, istituzione che ospita uno dei suddetti programmi di ricerca, il progetto ReMedPsy.

Lo scopo del progetto è andato rapidamente oltre le applicazioni mediche.

“Qualsiasi contesto d’uso che garantisca la qualità della sostanza, così come una preparazione adeguata, una guida durante l’uso e l’integrazione delle esperienze psichedeliche potrebbe, in linea di principio, essere benefico per la società”.

Si ritiene che a coloro che hanno potere decisionale in Europa dovrebbe essere suggerito di aumentare i finanziamenti e rimuovere le barriere normative sulle sostanza psichedeliche, anche al fine di poter condurre una ricerca multidisciplinare, necessaria per comprendere appieno gli effetti.

Noi restiamo in fremente attesa e, come sempre, vi forniamo ogni aggiornamento di rilievo sul tema