La battaglia per la legalità dell’olio al CBD ha registrato un significativo sviluppo con la recente decisione del Tar del Lazio di sospendere il Decreto del Ministero della Salute Orazio Schillaci. Questo decreto aveva classificato il cannabidiolo (CBD) come una sostanza stupefacente all’interno dei medicinali. La conseguenza principale di questa sospensione è l’autorizzazione dei prodotti orali contenenti cannabis leggera, comunemente noti come cannabis light.
Cosa significa concretamente questa decisione? Significa che la stretta sulla cannabis light, iniziata con il decreto del ministro della Salute lo scorso agosto, è stata temporaneamente sospesa. Tuttavia, la questione riguardante la possibile messa al bando dell’olio al CBD nei negozi “smart shop” e la sua futura vendita solo in farmacia sarà oggetto di discussione il prossimo 16 gennaio, quando si terrà un’udienza pubblica per esaminare la questione.
Nel frattempo, i giudici hanno accolto le richieste cautelari avanzate da Ici (Imprenditori Canapa Italia) e hanno espresso dubbi sulla validità delle argomentazioni relative ai pericoli di dipendenza dal cannabidiolo. Nel loro provvedimento, il Tar ha osservato che la motivazione del decreto ministeriale era carente di prove concrete riguardo ai rischi di dipendenza fisica o psicologica. Di conseguenza, si sono ritenute valide le ragioni per sospendere l’attuazione del decreto, con l’obiettivo di affrontare la questione in modo più approfondito nella prossima udienza pubblica.
Luca Marola, membro del Direzionale Nazionale dei Radicali, ha commentato questa decisione sottolineando quanto già denunciato al momento della pubblicazione del decreto di Schillaci. Marola ha definito il decreto “raffazzonato” e privo di evidenza scientifica e logica, accusandolo di servire esclusivamente gli interessi delle case farmaceutiche a scapito dei cittadini, dei pazienti e dell’industria della canapa “made in Italy”. L’udienza di gennaio rappresenterà un passo significativo per la definizione di questa controversa questione che coinvolge numerosi attori nel settore del CBD.