24/12/2024

La Cannabis Light non dovrebbe essere rilevabile nei Tamponi Salivari: lo dice uno studio


Il Nuovo Codice della Strada, i Test Salivari e la Cannabis Light: Tutto Quello che C’è da Sapere

Con l’introduzione del nuovo Codice della Strada, le Forze dell’Ordine italiane hanno iniziato a utilizzare tamponi salivari per individuare la presenza di THC nei conducenti. Questa novità ha suscitato un dibattito sull’efficacia dei test, la loro sensibilità e l’impatto sui consumatori di cannabis light.

In questo articolo analizziamo le caratteristiche dei nuovi dispositivi, i risultati di uno studio scientifico sul THC, e le implicazioni per la cannabis light, un prodotto sempre più diffuso anche in Italia.

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Come Funzionano i Tamponi Salivari

I tamponi salivari sono strumenti che permettono di rilevare la presenza di sostanze psicotrope, come il THC, attraverso un campione di saliva prelevato sul posto. Tuttavia, la loro sensibilità varia a seconda del corpo che li utilizza:

  • Carabinieri: utilizzano test con un limite di rilevabilità di 10 ng/ml di THC.
  • Polizia: i dispositivi utilizzati hanno una soglia più alta, pari a 25 ng/ml.

Questa differenza significa che i test non hanno una standardizzazione uniforme, e che alcuni dispositivi sono più “severi” nel rilevare il THC.

Secondo queste soglie, la cannabis light – che ha un contenuto di THC inferiore allo 0,5% come da normativa italiana – non dovrebbe risultare positiva ai controlli, poiché i suoi livelli di THC sono ben al di sotto di questi limiti.


I Numeri Dietro ai Test: Quanti e Dove

Secondo le ultime informazioni, le Forze dell’Ordine italiane hanno acquistato circa 51.000 tamponi salivari per la Polizia e altrettanti per i Carabinieri. Distribuiti sul territorio nazionale, ogni caserma avrebbe una media di soli 11 test a disposizione.

Questo dato pone una riflessione sull’efficacia operativa di tali dispositivi:

  • I test, se usati in modo indiscriminato, rischiano di esaurirsi rapidamente.
  • La loro applicazione dovrebbe essere riservata a casi specifici, come quelli in cui vi sia un sospetto concreto di guida sotto l’effetto di sostanze.

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Lo Studio Scientifico: THC e Consumatori di Cannabis Light

Uno studio pubblicato su ScienceDirect ha analizzato i livelli di THC in consumatori abituali. I partecipanti allo studio consumavano in media 3 joint al giorno con una percentuale di THC pari allo 0,43%, leggermente al di sotto del limite legale per la cannabis light.

I risultati dello studio sono stati chiari:

  • La maggior parte dei consumatori non è risultata rilevabile nei test salivari.
  • Alcuni hanno mostrato tracce di THC con valori massimi di 2 ng/ml, un livello nettamente inferiore alle soglie di rilevazione sia per i Carabinieri (10 ng/ml) che per la Polizia (25 ng/ml).

Questi dati confermano che la cannabis light non rappresenta un rischio concreto nei controlli stradali, poiché il suo contenuto di THC è troppo basso per essere rilevato dai dispositivi attualmente in uso.


Cannabis Light e Controlli: Le Implicazioni

La cannabis light, regolamentata per contenere meno dello 0,5% di THC, è un prodotto legale e ampiamente diffuso. Tuttavia, l’uso di test salivari ha sollevato alcune preoccupazioni:

  • Sospensione della patente: Anche un consumatore di cannabis light, pur essendo nei limiti di legge, potrebbe essere penalizzato in caso di risultati ambigui o errori nei test.
  • Uso indiscriminato dei test: Con così pochi dispositivi a disposizione e una sensibilità limitata, i controlli potrebbero risultare inefficaci o addirittura ingiusti se non utilizzati con criterio.

Gli esperti raccomandano che i test salivari vengano utilizzati in contesti mirati, dove vi siano sospetti fondati, per evitare sprechi e inutili penalizzazioni di chi non ha infranto la legge.

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Conclusioni

Il nuovo Codice della Strada rappresenta un passo avanti nella lotta alla guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope, ma pone anche alcune sfide, specialmente riguardo all’uso dei tamponi salivari.

Grazie agli studi scientifici disponibili, sappiamo che i consumatori di cannabis light non dovrebbero temere questi controlli, poiché i loro livelli di THC sono ben al di sotto delle soglie di rilevabilità. Tuttavia, un’applicazione indiscriminata dei test potrebbe portare a disagi e polemiche.

Una gestione oculata di questi dispositivi sarà fondamentale per garantire sicurezza stradale senza compromettere i diritti dei cittadini.